Ripristino di ecosistemi acquatici nelle aree protette di Alpi e Pirenei

Il progetto

Il progetto LIFE RESQUE ALPYR è un progetto LIFE 2020 Nature and Biodiversity che ha lo scopo di ripristinare gli habitat acquatici montani, migliorando la conservazione di diversi habitat/specie target in quattro siti Natura 2000 delle regioni biogeografiche alpine dei Pirenei (Spagna nord-orientale) e delle Alpi (Italia nord-occidentale).

Il progetto è cofinanziato dal programma europeo LIFE 2020, che promuove azioni di conservazione e ripristino di habitat e specie di flora e fauna in aree protette dell’Unione Europea, integrate nella Rete Natura 2000.

Habitat e specie

Gli habitat target includono undici habitat acquatici o semi-acquatici, di cui cinque prioritari: laghi montani di alta quota (HIC 3110 e 3130), praterie alpine o sub-alpine, brughiere e pascoli (HIC 4020*, 6230*, 6410 e 6520), paludi (HIC 7110*, 7140, 7230 e 91D0*) e sorgenti pietrificanti (HIC 7220*).

Le specie target includono anfibi nativi di entrambe le aree (Rana temporaria) o solo dei Pirenei (Euproctus asper, Alytes obstetricans); il mammifero semi-acquatico Galemys pyrenaicus che vive nei fiumi e nei laghi dei Pirenei; e sette specie di pipistrelli insettivori, Barbastella barbastellus, Myotis e Plecotus macrobullaris presenti sui Pirenei e sulle Alpi e Rhinolophus hipposideros, Myotis blythii, Myotis bachsteinii e Nyctalus lasiopterus sui Pirenei.

Gli habitat target e molte specie hanno naturalmente una distribuzione frammentata, occupando solo piccole aree dell’intera zona biogeografica alpina europea, e sono impattati dalla pressione antropica.

Obiettivi del progetto

  1. Ripristino della composizione in specie dei laghi montani di alta quota, delle funzioni ecologiche e della struttura di metapopolazione di anfibi (Rana temporaria, Calotriton asper, Alytes obstetricans) in quattro siti Natura 2000 dei Pirenei e delle Alpi, mediante la ricolonizzazione la stabilizzazione di nuove popolazioni nei laghi sottoposti a rimozione dei pesci.
  2. Miglioramento dello stato di conservazione di animali insettivori terresti e semi-acquatici (Rhinolophus hipposideros, Plecotus macrobullaris, Barbasgtrella barbastellus, Myotis blythii, Myotis bachsteinii, Nyctalus lasiopterus, Myotis e Galemys pyrenaicus) attraverso l’eradicazione di pesci invasivi nei laghi montani di alta quota.
  3. Miglioramento dello stato trofico dei laghi montani di alta quota tramite l’esclusione del pascolo intensivo e l’eradicazione delle sanguinerole.
  4. Protezione e ripristino delle paludi minacciate attraverso la gestione del bosco.
  5. Ripristino delle praterie e delle brughiere umide attraverso il recupero di pratiche tradizionali di sfalcio.

Questi obiettivi di conservazione verranno raggiunti in quattro siti Natura 2000 delle regioni biogeografiche alpine dei Pirenei (Spagna nord-orientale) e delle Alpi (Italia nord-occidentale): SIC Aigüestortes, Alt Pallars, Parco Nazionale del Gran Paradiso e Parco Naturale Mont Avic. Le informazioni di base necessarie per le azioni di conservazioni saranno raccolte mediante specifiche attività preparatorie. Inoltre, le azioni di monitoraggio saranno condotte durante tutto il corso del progetto per verificare in modo adeguato il successo degli interventi di conservazione, e sarà inoltre approntata una strategia di diffusione dei risultati al fine di raggiungere tutti gli stakeholders più rilevanti e l’opinione pubblica.

Principali minacce

Presenza e proliferazione di pesci invasivi (salmonidi e ciprinidi)

L’introduzione di salmonidi e sanguinerole in molti laghi alpini ha causato la scomparsa di anfibi e invertebrati autoctoni a scala locale e di paesaggio, con impatti indiretti su mammiferi acquatici e specie terrestri che si alimentano di insetti acquatici, come ad esempio i pipistrelli. La presenza delle sanguinerole può anche essere causa di forte eutrofizzazione dei laghi portando a un degrado considerevole degli habitat.

Sovrapascolo e calpestio da parte del bestiame

La frequentazione degli habitat acquatici da parte di greggi e mandrie numerose può comportare la presenza di un eccesso di nutrienti provenienti dall’urina e dalle feci degli animali, che influenza lo stato ecologico dei laghi e delle zone umide attraverso l’eutrofizzazione. Inoltre, il calpestio nelle aree maggiormente frequentate dal bestiame arreca disturbo agli ecosistemi umidi.

Rimboschimento delle paludi

L’invasione da parte degli alberi delle praterie subalpine e delle zone umide causa un abbassamento del livello della falda freatica, compromettendo la conservazione sul lungo termine di questi habitat.

Abbandono di pratiche tradizionali come lo sfalcio dei prati da fieno

I prati da sfalcio alpini sono hotspot di biodiversità, ma i tagli dell’erba stanno diminuendo a causa dell’abbandono delle aree montane in tutta Europa, comportando la riduzione delle aree occupate da questo habitat e la perdita della biodiversità associata (piante, uccelli, impollinatori, comunità di artropodi del suolo, etc).