Ripristino di ecosistemi acquatici nelle aree protette di Alpi e Pirenei

Zone umide e torbiere

Acque nascoste

Nelle zone pianeggianti l’acqua circola sotto forma di corsi d’acqua serpeggianti e imbibisce la terra lungo le sponde, creando aree paludose note come zone umide.

Acqua freatica o piovana?

Le zone umide dei Pirenei sono solitamente alimentate da acqua freatica che permea da sorgenti e fiumi. Tuttavia, nelle zone con climi montani atlantici, dove piove molto spesso, le zone umide possono formarsi anche per apporto di acqua piovana.

Zone umide che creano mosaici

Gli ambienti delle zone umide sono molto eterogenei e possono quindi ospitare diverse comunità naturali, creando un effetto a mosaico che cambia da un luogo all’altro. La comunità vegetale si modifica a seconda delle condizioni ecologiche come il regime di allagamento, l’acidità e il contenuto in nutrienti dell’acqua.

Torbiere sui Pirenei

All’interno delle zone umide localizzate in aree molto piovose il suolo viene dilavato frequentemente ed è sempre pieno d’acqua. In questi ambienti le foglie e le radici vengono decomposte con difficoltà e così si accumulano sotto forma di torba. In alcune parti del nord Europa la torba può raggiungere lo spessore di diversi metri e questi depositi vengono denominati torbiere. Sono tuttavia molto rari nei Pirenei.

Mosaico di torbiere di fondovalle di un laghetto (comunità di Carex rostrata, C. limosa, popolazioni di Scirpus cespitosus acidofile, piante di cotone, ecc.) condizionate dalla profondità della falda freatica.
Foto: A. Ferré
Il pino nero si trova spesso nelle zone umide ma raramente riesce a formare boschi torbidi come quelli dei laghi del Trescuro.
Foto: E. Carrillo

Le zone umide ricche di calcio del Tricoforo cespuglioso (Scirpus cespitosus)

Sono facili da identificare grazie all’abbondanza del Tricoforo cespuglioso e alla presenza frequente della Primula farinosa (Primula farinosa), del Falso asfodelo (Tofieldia calyculata) e della Pinguicula grandiflora (Pinguicula grandiflora), che ricoprono le sponde dei torrenti che attraversano la zona umida, sempre in quelle aree dove circola acqua ricca in calcio. Sono molto comuni sui Pirenei.

L’Erica a quattro angoli

Questa pianta (Erica tetralix) cresce nelle aree meno sature d’acqua delle zone umide ed è facilmente individuabile quando fiorisce. Sui Pirenei è presente solo nella zona occidentale caratterizzata da clima molto piovoso, mentre in Catalogna è presente solo nella valle Molières.

Le collinette a sfagno

Questi cuscini di muschio di torba (un tipo di muschio che può trattenere l’acqua come una spugna) cresce nelle zone umide pianeggianti. Specie vegetali tipiche delle aree meno sature d’acqua come la Drosera a foglie rotonde (Drosera rotundifolia), una piccola pianta carnivora, possono crescere sopra il muschio della torba.

Come sopravvivere nell’acqua fino al collo e con pochi nutrienti

Il suolo delle zone umide è sempre impregnato d’acqua, e ciò rende difficile la respirazione radicale. Le piante che crescono in questi ambienti hanno una struttura spugnosa che permette ai gas di circolare attorno a foglie, radici e rizomi.

Carex nigra
Carex davalliana

Carice comune (Carex nigra) e un pezzo di radice di carice comune con spazi vuoti che trasportano l’aria.

Torba (Sfagno) e un primo piano di grandi cellule morte piene d’acqua (bianche), che assicurano che le cellule vive (verdi) attorno a loro non si secchino.

Le aree umide sono molto povere in nutrienti ed è per questo che alcune specie possiedono foglie viscose per intrappolare piccoli insetti e ottenere nutrienti azotati.

Drosera longifolia, con peli ghiandolari che intrappolano e digeriscono piccoli animali.
Foto: C. Pedrocchi