Ripristino di ecosistemi acquatici nelle aree protette di Alpi e Pirenei

Concluso con successo il corso di formazione sull’utilizzo degli elettrostorditori

Il 27 e 28 gennaio 2025 si è svolto il corso di formazione sull’utilizzo degli elettrostorditori, organizzato nell’ambito delle attività del progetto LIFE RESQUE ALPYR, incentrato sul ripristino degli ecosistemi acquatici protetti delle Alpi e dei Pirenei.

L’elettropesca è uno strumento fondamentale per la gestione delle specie invasive e la conservazione degli ecosistemi acquatici, poiché consente di catturare i pesci in modo sicuro senza causare loro danni permanenti. Consapevoli della sua importanza, il corso ha combinato formazione teorica e pratica per garantire un uso sicuro ed efficace di questa tecnica.

Una formazione completa sull’utilizzo degli elettrostorditori

Durante la prima giornata, i partecipanti hanno seguito un modulo teorico sulla sicurezza, tenuto dal Dr. Luca Mazzeo, in cui sono stati trattati argomenti chiave come la normativa e la legislazione vigente, oltre alle misure di sicurezza essenziali per l’utilizzo degli elettrostorditori. Successivamente, il Dr. Salvatore De Bonis ha condotto una sessione sulle tecniche e attrezzature per l’elettropesca, spiegando i principi dell’elettrotecnica, il funzionamento degli strumenti necessari e gli effetti della corrente elettrica sui pesci.

La seconda giornata è stata dedicata alla pratica sul fiume Duglia, dove i partecipanti, dotati dell’abbigliamento adeguato e sotto la supervisione del Dr. De Bonis, hanno applicato le conoscenze acquisite in un ambiente controllato.

Un passo avanti per la conservazione degli ecosistemi acquatici

Il corso si è concluso con il rilascio dei certificati ai partecipanti, che ora sono qualificati per applicare questa tecnica nei progetti di monitoraggio, gestione delle specie invasive e conservazione degli habitat acquatici.

Il progetto LIFE RESQUE ALPYR continua così il suo impegno per il ripristino degli ecosistemi fluviali e la formazione di professionisti che operano in aree protette, contribuendo all’equilibrio della biodiversità in zone chiave delle Alpi e dei Pirenei.